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domenica 12 ottobre 2014

Diy: Domenica is yourself

Domenica dicono sia il giorno consacrato della settimana in cui dedicarsi (maggiormente) a sé, ai propri affetti sinceri e/o alle passioni. Una coccola tra gli strattonamenti dei restanti sei giorni frenetici, passati in buona parte con emeriti sconosciuti sul posto di lavoro, o all'università, o sui mezzi pubblici, o per volontà degli strani casi della vita.
Domenica sembra sia il giorno in cui riesco, seppur saltuariamente, ad "arredare" questo piccolo angolo del mio glob-o di interessi. Prendiamone uno.
Sono seguace, adepta, come si dice follower del buon vecchio fai da te, che ormai veste anch'egli i panni dell'internazionalità, così nell'universo di tutorial su internet/guide pratiche sulla realizzazione di qualchecosa prende l'acronimo/ashtag di "DIY: do it yourself".
I miei lavori handmade/fatti a mano non sono niente di paragonabile a tinteggiature di pareti con stancil intagliati a forma di Cupola di S.Pietro o affondi di trapano nel legno per costuzione di cassettiere laccate in pseudo-modernariato (potrei attrezzarmi in futuro).
I miei strumenti indispensabili quanto banali sono colla a caldo o vinilica (strascichi di quella utilizzata dal Muciaccia di Art Attack, che dicono abbia avuto un serio attacco allergico post-abuso da inalazione) forbici, tronchesine, bottoni, pezzi di stoffa, fogli di carta stampata, ritagli di giornali, altri oggetti di riciclo, cartone, plastica, vetro, etc. nei limiti di ciò che non è considerato putrida nettezza urbana. Principali campi di impiego: accessori di bigiotteria e piccoli complementi d'arredo...in gergo shabby chic? Definiamoli così va.
Oggi ho realizzato un DIY semplice semplice: ho montato le basi metalliche degli orecchini su dei bottoni gioiello vintage/vecchio stile (si precisa che nessuna anziana è stata derubata dalla sottoscritta) trovati al mercato rionale (su cui aprirò presto un'ampia anta del mio armadio insaccato).
Questo è il risultato che ora posso pubblicare dopo aver scollato le dita impiastricciate e portato via dal piano di lavoro - che è anche l'unico tavolo della casa dove si mangia - simil ragnatele filanti create dalla pistola della colla a caldo. E io la domenica preferisco la mozzarella fusa nella pasta al forno.

 (Arricchirò la gallery con altre creazioni)






domenica 21 settembre 2014

Credevo in una maxisvendita alla Coin

Domenica 21 settembre 2014. Passeggio per caso su via Appia e vedo una calca folle alla Coin di San Giovanni, non per una maxisvendita. Analizzando al primo sguardo l'estrazione anagrafica: adolescenti scalpitanti, spesso con genitori martiri al seguito. "Perché siete qui?"..."Ehm..per attori". Ricevo una  vaga e nervosa risposta da un gruppetto in posizione strategica sedute in via Sannio.
"Sei una di troppo, devono tenerti lontana. Comunque arrivi in ritardo per tutto", mi dice più avanti una mamma sfiancata da un'attesa di ore (grazie per avermi dato implicitamente della teen), che mi ilumina su ciò che sta accadendo, anche se sentivo puzza del fenomeno  "The Huger Games", a cui ho assistito durante lo scorso Festival Internazionale del Film di Roma. "Noi genitori meritiamo un premio", aggiunge. Non la biasimo. Poi un urlo, uno dei tanti falsi allarmi, e la corsa in massa. Il presidio sanitario è allertato per mancamenti e crisi di pianto varie ed eventuali.
Le ragazzine hanno sgomitato alla conquista del numero per partecipare al meet&greet del film #Posh (che ha generato su Twitter il top hashtag #PoshcastinItaly) con gli attori del cast Sam Claflin, Douglas Booth e Max Irons. "Li vuoi vedere?" Una di loro ben più cordiale  mi mostra esaltata le foto dei bonazzi in questione, stampate su un foglio A4 sgualcito ma conservato nella plastichina trasparente, nella speranza di strappare un autografo o una foto insieme ai loro idoli. Non prima di strapparsi brandelli di vestiti e capelli quando appariranno sfavillanti tra un Dior Homme e uno Svarowski. Non vorrei essere uno dei loro genitori quando dovranno consolarle perché non potranno portarli a casa.