Cara Tresy... scrivimi
giovedì 22 ottobre 2015
giovedì 23 aprile 2015
Lady Tresy a Paris. Viaggio con la musica
L'angolo dei vinili mi calamita ogni volta (secondi solo alle macchine da scrivere). Poi la folgorazione c'è stata con questo 33 giri. Una copertina raffigurante la Tour Eiffel in primavera. "Lady Eve et son orgue A Paris". Non sono riuscita a trovare informazioni su internet, sembra una rarità. Non potevo lasciarlo lì. Dovevo accoglierlo nella mia camera da rigattiera. Tra i brani dedicati agli angoli magici di questa città a me empaticamente affine e di una bellezza senza tempo (patria del mio caro Truffaut a cui ho dedicato la mia tesi di laurea, nonché scenario del Favoloso mondo di Amelie che ha condizionato la mia adolescenza, giusto per fare due esempi) c'è uno di Charles Trénet, compositore che conobbi proprio con il film di Truffaut Baci Rubati. Il brano si chiama Ménilmontant ed è una romantica ballata "poétique et pathétique".
Parigi è musica per le mie orecchie.
sabato 18 aprile 2015
Era una notte buia e tempestosa...
Non quantifico i mesi di abbandono, è una casa fantasma. Vuoi mancanza di ispirazione e aspirazioni che lasciano posto al formarsi di una spessa polvere, molto crepuscolare. E la vita reale che inevitabilmente sovrasta il mio mondo creativo fatto di nuvolette e clouds di memoria occupata al limite consentito.
Non sapendo come riagganciarmi e senza voler formulare chissà quali pensieroni di senso compiuto, nella speranza di arredare con più dedizione il mio spazio blablablog, mi sono lasciata guidare da un'associazione mentale. Ho trovato il quadernino della foto raffigurante due personaggi a me cari: i Peanuts Snoopy e Woodstock (manca il mio caro Charlie Brown)... E allora niente massime sull'esistere ma voglia di noccioline...nello specifico burro di arachidi, il cosiddetto "peanut butter". Un'americanata che ogni tanto "ci sta".
E siccome al supermercato quei vasetti di plastica si fanno pagare caro, nonché l' ingrediente principale è addizionato con grassi idrogenati, trigliceridi al cubo etc, datemi un frullatore che me lo faccio in casa. Questo tipo di frutta secca rilascia naturalmente un olio che rende il composto frullato cremoso, mano a mano che si fanno girare le lame, quindi la procedura è quanto di più semplice si possa immaginare (cioè le cose che faccio io con modesta resa): prendere le arachidi tostate, porle nel frullatore, azionare, sminuzzarle e aggiungere a filo un cucchiaio di olio di semi (io avevo quello di girasole) per amalgamare, un po' di zucchero a proprio gusto e un pizzico di sale. Travasare in un vasetto di vetro e farci merenda, colazione, spuntino notturno. Ma con parsimonia perché è un buono snack proteico e calorico (la pentita che prima cede e dopo si pone gli scrupoli). Poi conservare in frigo...finché dura.
Questa la mia versione con pane tostato e rondelle di banana, ma si sposa bene pure con marmellata di fragole o frutti di bosco.
"Era una notte buia e tempestosa...poi arrivò il burro di arachidi".
mercoledì 29 ottobre 2014
Colta in castagna
L'autunno sembrerebbe arrivato, nostante un ottobre resistente alle maniche corte e ai weekend in spiaggia, non solo per i turisti, abituati ad altre temperature, che col caldo italiano vorrebbero desquamarsi.
Di questa stagione amo i colori caramello, ocra, terra di Siena, ruggine, che si aprono in un ventaglio cromatico di sfumature, dalla vegetazione, all'abbigliamento fino alla tavola.
Questa foto esemplifica una mia merenda tipica, semplice e genuina, se si scelgono gli ingredienti giusti.
Serve un fornetto e delle fette di pane tostato ai cereali, su cui spalmare le varianti:
- Nocciolata biologica Rigoni (che nulla ha da invidiare alla Nutella, nemmeno le strategiche etichette coi messaggi personalizzabili; basta procurarsele in cartoleria e attaccarle su ogni vasetto),
- confettura di marroni
- miele
- sciroppo d'acero.
In aggiunta una manciata di frutta secca, castagne in questo caso.
Ecco, se si eliminassero anche i rumori del traffico potrei anche illudermi di essere in una casetta di legno nel bosco a leggere un libro, sorseggiando del tè. (Ho acquistato dei tappi per le orecchie di cera rosa che sembrano
Bigbabol masticate e non isolano per nulla. Ma questo è un altro capitolo chiamato "inquinamento acustico", che andrebbe a contaminare questo post
).
domenica 12 ottobre 2014
Diy: Domenica is yourself
Domenica sembra sia il giorno in cui riesco, seppur saltuariamente, ad "arredare" questo piccolo angolo del mio glob-o di interessi. Prendiamone uno.
Sono seguace, adepta, come si dice follower del buon vecchio fai da te, che ormai veste anch'egli i panni dell'internazionalità, così nell'universo di tutorial su internet/guide pratiche sulla realizzazione di qualchecosa prende l'acronimo/ashtag di "DIY: do it yourself".
I miei lavori handmade/fatti a mano non sono niente di paragonabile a tinteggiature di pareti con stancil intagliati a forma di Cupola di S.Pietro o affondi di trapano nel legno per costuzione di cassettiere laccate in pseudo-modernariato (potrei attrezzarmi in futuro).
I miei strumenti indispensabili quanto banali sono colla a caldo o vinilica (strascichi di quella utilizzata dal Muciaccia di Art Attack, che dicono abbia avuto un serio attacco allergico post-abuso da inalazione) forbici, tronchesine, bottoni, pezzi di stoffa, fogli di carta stampata, ritagli di giornali, altri oggetti di riciclo, cartone, plastica, vetro, etc. nei limiti di ciò che non è considerato putrida nettezza urbana. Principali campi di impiego: accessori di bigiotteria e piccoli complementi d'arredo...in gergo shabby chic? Definiamoli così va.
Oggi ho realizzato un DIY semplice semplice: ho montato le basi metalliche degli orecchini su dei bottoni gioiello vintage/vecchio stile (si precisa che nessuna anziana è stata derubata dalla sottoscritta) trovati al mercato rionale (su cui aprirò presto un'ampia anta del mio armadio insaccato).
Questo è il risultato che ora posso pubblicare dopo aver scollato le dita impiastricciate e portato via dal piano di lavoro - che è anche l'unico tavolo della casa dove si mangia - simil ragnatele filanti create dalla pistola della colla a caldo. E io la domenica preferisco la mozzarella fusa nella pasta al forno.
(Arricchirò la gallery con altre creazioni)
domenica 21 settembre 2014
Credevo in una maxisvendita alla Coin
Domenica 21 settembre 2014. Passeggio per caso su via Appia e vedo una calca folle alla Coin di San Giovanni, non per una maxisvendita. Analizzando al primo sguardo l'estrazione anagrafica: adolescenti scalpitanti, spesso con genitori martiri al seguito. "Perché siete qui?"..."Ehm..per attori". Ricevo una vaga e nervosa risposta da un gruppetto in posizione strategica sedute in via Sannio.
"Sei una di troppo, devono tenerti lontana. Comunque arrivi in ritardo per tutto", mi dice più avanti una mamma sfiancata da un'attesa di ore (grazie per avermi dato implicitamente della teen), che mi ilumina su ciò che sta accadendo, anche se sentivo puzza del fenomeno "The Huger Games", a cui ho assistito durante lo scorso Festival Internazionale del Film di Roma. "Noi genitori meritiamo un premio", aggiunge. Non la biasimo. Poi un urlo, uno dei tanti falsi allarmi, e la corsa in massa. Il presidio sanitario è allertato per mancamenti e crisi di pianto varie ed eventuali.
Le ragazzine hanno sgomitato alla conquista del numero per partecipare al meet&greet del film #Posh (che ha generato su Twitter il top hashtag #PoshcastinItaly) con gli attori del cast Sam Claflin, Douglas Booth e Max Irons. "Li vuoi vedere?" Una di loro ben più cordiale mi mostra esaltata le foto dei bonazzi in questione, stampate su un foglio A4 sgualcito ma conservato nella plastichina trasparente, nella speranza di strappare un autografo o una foto insieme ai loro idoli. Non prima di strapparsi brandelli di vestiti e capelli quando appariranno sfavillanti tra un Dior Homme e uno Svarowski. Non vorrei essere uno dei loro genitori quando dovranno consolarle perché non potranno portarli a casa.
domenica 1 giugno 2014
"Quel mazzolino"
giovedì 1 maggio 2014
Investire in borsa
IO dico, meglio investire in borsa. In una di quelle che scovi nei mercatini vintage, a pochi euro, pezzo unico di cui andar fiera e che riporta su la soglia del tuo umore. (Magari un giorno trasformerai la tua passione in lavoro).
martedì 29 aprile 2014
Jingle Jungle
Ecco il frutto di un esercizio di mix&match proposto durante un workshop organizzato dallo Ied Moda di Roma. Punto di partenza il tema Jungle, una delle tendenze della prossima estate 2014. Chi l'ha detto che bisogna diventare necessariamente panterone nel classico animalier, che se non è ben dosato sfocia nel kitch.
Io ho pensato il mio set in chiave Fifties, come un motivetto musicale che lancia dei dettagli giocosi nei toni del verde e del fucsia: una simpatica gonna a ruota, stampata con gli animali e la vegetazione della Savana, un morbido top monospalla degno di una Jane metropolitana, che va a prendere un aperitivo con le amiche e lascia il suo Tarzan appeso a una liana, espadrillas gladiator, comode per passeggiare ma che si fanno notare. Infine immancabili accessori: un girocollo con frange, orecchini da leonessa bon ton e clutch abbinata con stampa coccodrillo...Ma poi, si è capito come fa?
mercoledì 23 aprile 2014
Tracks – Attraverso il deserto, un viaggio alla ricerca di sè
Pianta grassa
martedì 15 aprile 2014
Tv spazzatura
mercoledì 2 aprile 2014
Granny Smiths
Fissiamo un primo chiodo, ma senza cornice lkea.
Granny Smiths - Soundsgood
lunedì 17 febbraio 2014
Sto Face-endo
Ma stanotte, complice un ermetismo letterario, evoluzione inversa di vecchi fasti di parossistico prolissismo, butto giù una "poesia". Mi ha ispirato il social network delle Facce censite, che da poco, ha deciso di agevolare la fatica di elaborare frasi proprie suggerendo status emozionali e attività da condividere, con le immancabili emoticons, si intende. Linguaggio smart per pigri, o inclini alla standardizzazione, senza farvene una colpa. Se non altro, il principio dell'uniformità lessicale.
Sto Face-endo (Fb inspiration)
Mi sento pensierosa
sto guardando il soffitto
sto leggendo i segni
sto ascoltando il mio respiro
sto giocando con le ciocche di capelli
in viaggio verso...
Lettolandia.
lunedì 11 novembre 2013
“L'ultima ruota del carro”, al Festival del Film di Roma 2013 fa da traino la positività
venerdì 25 ottobre 2013
"Musica X", il valore aggiunto dei Perturbazione
giovedì 24 ottobre 2013
“Before Midnight”, l'amore non si distrugge, si trasforma
Il 31 ottobre arriva nelle sale “Before Midnight”, terzo episodio della saga romantica diretta da Richard Linklater, che ha conosciuto la luce nel 1995 con “Prima dell'alba”, a cui è seguito “Before Sunset - Prima del tramonto” nel 2004.
Ritroviamo gli stessi protagonisti Ethan Hawke e Julie Delpy (anche sceneggiatori), rispettivamente Jesse e Cecile, dopo l'incontro fatale su un treno per Vienna e dieci anni più tardi a Parigi. Ora
si fa il punto sull'evoluzione della coppia, calata in una fase matura: a 41 anni, nei panni di genitori alle prese con i figli, le responsabilità e i sensi di colpa, connessi al desiderio di affermazione individuale, sommato alle divergenze caratteriali. Difficile, con questi presupposti, mantenere viva la fiamma della passione. La macchina da presa li segue in un arco cronologico di 24 ore simboliche, durante una vacanza estiva in Grecia, affascinante terra di bellezze naturali e rovine senza tempo. Nello scenario del Peloponneso, da cui trasudano mitologia, eros e tragedia classica, si consuma il melò contemporaneo e la raffinata commedia. Lo scrittore americano e la musa francese ispiratrice dei suoi romanzi, in una stanza d'albergo, gentilmente offerta da una coppia di amici del posto per regalare loro un momento di intimità, fanno esplodere la bomba a orologeria del “non detto”.
“Before Midnight” è un film narrativo di primi piani e dialoghi serrati – che rievocano le pellicole del maestro Éric Rohmer, ad esempio il "Il raggio verde" - basati su una tagliente ironia rimpallata, ma anche su riflessioni profonde come l'idea di transitorietà dell'esistenza. Nello scontro tra sessi, la rappresentante femminile Cecile, fiera donna in carriera, mamma sfinita per la restante parte ma ancora piacente, sfodera l'arma dei test a trabocchetto, volendo mettere alla prova l'amore di Jesse e soprattutto i suoi nervi. Dall'altro lato, lui, da bravo inventore di storie, non esente da colpe, sa rispondere con l'abilità oratoria e l'affabulazione delle parole, facendola franca in modo convincente. E il potere attrattivo dei corpi alla fine bilancia l'equazione del rapporto.
Alimentando questo moto rotatorio di sentimenti uguali e contrari, costruito su un asse di sottili equilibri, prima che cali una mezzanotte più lunga e buia, forse Cecile e Jesse vedranno ancora sorgere il Sole insieme. Come tante altre metà congiunte nello stesso cielo.
CONSIGLIATISSIMO.